Attenzione: stanno usando le chiamate per questo nuovo tipo di truffa telefonica

Negli ultimi mesi si è osservato un preoccupante aumento di truffe telefoniche che sfruttano nuove tecniche sempre più sofisticate per raggirare le vittime. Il panorama delle frodi si è fatto particolarmente insidioso grazie all’impiego di strumenti tecnologici evoluti e alla capacità dei truffatori di adattarsi velocemente ai sistemi di sicurezza più comuni. Questi nuovi schemi fraudolenti mirano a colpire indistintamente utenti privati, anziani, professionisti e perfino imprese, approfittando della naturale fiducia nelle comunicazioni vocali e della difficoltà nel distinguere tra una chiamata legittima e un tentativo di inganno.

Le più recenti tecniche di truffa telefonica

Tra i metodi usati con maggiore frequenza nel 2025 spicca l’utilizzo di intelligenza artificiale per la creazione di voci sintetiche. Attraverso l’IA, i criminali sono ora in grado di riprodurre e manipolare il tono e il timbro della voce delle vittime, inducendole o, in alcuni casi, facendo loro “pronunciare” frasi mai dette. Questo stratagemma serve principalmente per ottenere un “consenso” simulato, ad esempio per sottoscrivere contratti fraudolenti o abilitare operazioni bancarie. Si raccomanda quindi di evitare categoricamente di pronunciare la parola “sì” durante conversazioni sospette e di riagganciare appena percepito qualcosa di insolito.

Accanto a queste nuove frontiere del raggiro è ancora molto diffusa la tecnica dello spoofing, ovvero la falsificazione dell’identità del numero chiamante. I truffatori riescono facilmente a far apparire sul display numeri associati ad enti conosciuti come banche, fornitori di servizi pubblici o numeri apparentemente simili a quelli personali delle potenziali vittime. Questo consente loro di guadagnare rapidamente fiducia e spingere le persone, anche le più attente, a condividere informazioni sensibili senza verificarne la reale identità.

Un altro schema che sta mietendo vittime è il cosiddetto wangiri o “truffa dello squillo breve”, in cui la vittima riceve una chiamata che si interrompe dopo un solo squillo. Spinta dalla curiosità o dal timore di perdere una chiamata importante, la persona richiama il numero ed è reindirizzata a una linea internazionale a pagamento, con costi elevati e rischi di ulteriori tentativi di raggiro tramite social engineering o abbonamenti non richiesti.

Altri schemi fraudolenti e ingegneria sociale

Le chiamate fraudolente non si fermano a questi espedienti. Sono sempre più frequenti le chiamate automatiche (robocall) e le campagne di vishing, ovvero varianti telefoniche del phishing digitale. In questi casi si riceve una voce preregistrata che invita ad agire rapidamente per risolvere presunti problemi con il conto corrente, la carta di credito o utenze domestiche. La pressione psicologica esercitata dall’urgenza e dal tono autoritario induce spesso l’utente a fornire dati personali o bancari, cadendo così nel tranello.

Tra le tecniche più subdole spicca la cosiddetta “truffa del nipote”, che prende di mira soprattutto anziani. Il truffatore si spaccia per un familiare in difficoltà, richiedendo denaro con urgenza e sfruttando lo choc emotivo della vittima. In altri casi, i criminali si fingono operatori di forze dell’ordine o di enti istituzionali (come le banche o presunti agenti dell’FBI, polizia, o agenzie fiscali) e minacciano multe salate o addirittura l’arresto, alimentando paura e disorientamento.

Perché queste truffe funzionano: il fattore umano e l’evoluzione tecnologica

I malintenzionati fanno leva su debolezze psicologiche universali, quali la paura, il senso d’urgenza e la naturale propensione alla fiducia nelle comunicazioni dirette. Il rapido avanzamento della tecnologia permette inoltre di mascherare efficacemente l’identità dei chiamanti, rendendo quasi indistinguibile una truffa ben congegnata da una chiamata legittima.

In particolare, l’utilizzo combinato di algoritmi di intelligenza artificiale e tecniche di spoofing trasforma una semplice chiamata telefonica in una trappola difficile da decifrare anche per chi è abituato a navigare online in sicurezza. Allo stesso modo, i sistemi di chiamata automatica (robocall) consentono ai truffatori di contattare migliaia di persone in pochi secondi, aumentando esponenzialmente le probabilità di successo, soprattutto tra coloro che non sono preparati o informati.

Le recenti statistiche riportano che ogni anno vengono segnalati decine di migliaia di casi, con un trend in netta crescita rispetto agli anni precedenti, sia in Italia che nei principali paesi europei. Questo testimonia come il rischio non debba essere assolutamente sottovalutato e quanto sia importante investire in consapevolezza e strumenti di difesa efficaci.

Prevenzione, autodifesa e consigli pratici

Per non cadere vittima di queste insidiose truffe, è fondamentale seguire alcune pratiche di autodifesa digitale e telefonica. Gli esperti raccomandano:

  • Non fornire mai dati personali o bancari per telefono se non si è certi dell’identità dell’interlocutore. Banche e enti ufficiali non chiedono mai queste informazioni tramite chiamata diretta.
  • Non rispondere “sì” o altre frasi di assenso durante chiamate sospette: questa risposta può essere registrata e usata per sottoscrivere servizi o contratti fraudolenti.
  • Verificare sempre il numero del chiamante: in caso di dubbio, interrompere la conversazione e richiamare utilizzando i contatti ufficiali reperibili sui siti delle aziende o delle banche, mai quelli forniti dall’interlocutore stesso.
  • Ignorare le chiamate con un solo squillo da numeri sconosciuti, soprattutto con prefissi internazionali: potrebbe trattarsi della truffa wangiri.
  • Installare applicazioni anti-spam o servizi di blocco delle chiamate, mantenendo sempre aggiornati sia il sistema operativo che le liste delle chiamate indesiderate.
  • Informare parenti e amici, in particolare le persone più anziane, su queste tecniche, condividendo esempi concreti di raggiri e come evitarli.

In caso di ricezione di una chiamata sospetta, è bene mantenere la calma, evitare qualsiasi reazione impulsiva e dedicare il tempo necessario a valutare la situazione. Se si viene minacciati o si avvertono comportamenti intimidatori, è consigliabile interrompere subito la conversazione e segnalare l’accaduto alle autorità competenti o all’istituto di credito interessato, quando rilevante.

Per chi desidera approfondire ulteriormente il tema, può risultare utile consultare la voce sulle tecniche di phishing su Wikipedia, dato che molte delle strategie telefoniche ricalcano proprio i meccanismi ingannevoli del classico phishing digitale.

Restare aggiornati sulle evoluzioni delle frodi telefoniche può fare la differenza tra incorrere in spiacevoli conseguenze o riuscire a riconoscere in tempo i segnali d’allarme. La consapevolezza e la prudenza restano oggi, come in passato, le armi più efficaci contro un fenomeno in continua evoluzione.

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