Hai comprato un costume usato? Ecco l’unico modo sicuro per disinfettarlo da funghi e batteri

Acquistare un costume da bagno usato può sembrare una soluzione sostenibile ed economica, ma comporta una questione assai delicata: la rimozione sicura di batteri, funghi e altri patogeni che possono annidarsi tra le fibre del tessuto. Un costume da bagno, più di qualsiasi altro capo, è infatti a diretto contatto con zone sensibili della pelle e ambienti umidi, rendendolo potenzialmente il veicolo perfetto per la trasmissione di agenti patogeni come Staphylococcus, Streptococcus e Candida, responsabili di infezioni cutanee, micosi e altre problematiche dermatologiche.

Prima di indossare un costume usato, è cruciale assicurarsi che sia stato correttamente e profondamente disinfettato. Ma quale metodo garantisce realmente la massima sicurezza igienica senza danneggiare tessuto ed elasticità?

Perché i costumi usati sono a rischio: funghi e batteri

Chi indossa un indumento a diretto contatto con la pelle lascia naturalmente una parte del proprio microbioma cutaneo sul tessuto. Questo popolamento microbico comprende una moltitudine di batteri, funghi e virus che, benché normalmente inoffensivi per il loro portatore, possono risultare dannosi per chiunque altro li riscontri attraverso il riutilizzo del capo. Il rischio non riguarda solo lo sporco visibile, ma soprattutto i patogeni invisibili rimasti incistati tra le fibre.

Un costume, dal momento che trattiene facilmente l’umidità, è tra i capi più esposti alla proliferazione di muffe, funghi come la Candida e batteri resistenti. Questi organismi possono sopravvivere lungo periodi di stoccaggio, specialmente se precedentemente conservati in condizioni non ottimali o indossati in ambienti pubblici come piscine e spiagge. Indossare senza un’adeguata disinfezione può veicolare, inconsapevolmente, infezioni della pelle, micosi localizzate o fastidiosi fenomeni irritativi.

La trasmissione di agenti patogeni tramite indumenti non adeguatamente igienizzati viene frequentemente sottovalutata, ma si tratta di un rischio concreto facilmente prevenibile adottando precauzioni mirate prima del primo utilizzo del costume usato.

Il metodo scientificamente efficace per la disinfezione

Tra i numerosi rimedi casalinghi e soluzioni trovate online riguardo la pulizia di capi usati, non tutti i metodi sono realmente efficaci o adatti ai costumi. È importante sapere che lavaggi tradizionali a basse temperature o l’impiego esclusivo di detersivi comuni possono eliminare solo parte dei batteri superficiali, lasciando intatti funghi e spore più resistenti.

Il metodo più affidabile e sicuro, secondo esperti e fonti autorevoli, consiste dunque in quattro fasi distinte e complementari:

  • Prelavaggio in acqua tiepida e acqua ossigenata: Immergi il costume per almeno un’ora in una soluzione formata da parti uguali di acqua tiepida e acqua ossigenata al 3%. L’acqua ossigenata è uno dei più potenti agenti antivirali, antibatterici e antifungini compatibili con la maggior parte dei tessuti sintetici usati nei costumi, ed è in grado di neutralizzare la carica batterica e fungina in profondità.
  • Lavaggio a temperature medio-alte: Terminata la fase di ammollo, procedi con un normale lavaggio in lavatrice, preferendo temperature da 40 a 60°C secondo la tolleranza del tessuto. Sebbene un ciclo a 60°C sia ideale per l’effettiva eliminazione di patogeni, verifica sempre l’etichetta interna: molti tessuti dei costumi rischiano di perdere elasticità o colore alle alte temperature. Se il capo è molto delicato, opta per un ciclo a 40°, aggiungendo un disinfettante tessile certificato nel cassetto della lavatrice.
  • Utilizzo di un disinfettante a freddo: Per i costumi particolarmente delicati, su cui non è possibile agire con il calore, scegli prodotti specifici a base di benzalconio cloruro o altri principi attivi antibatterici e antifungini per tessuti. Questi vanno aggiunti durante il risciacquo manuale o nel lavaggio delicato per un effetto sanificante anche a basse temperature.
  • Asciugatura completa all’aria: Una volta lavato, lascia asciugare il costume completamente all’aria aperta, preferibilmente dove arrivi la luce solare. L’esposizione ai raggi UV contribuisce ad eliminare eventuali residui patogeni che potrebbero essere sopravvissuti ai passaggi precedenti.

Questo protocollo assicura non solo la rimozione efficace di batteri e funghi, ma anche il rispetto del tessuto e la conservazione delle sue qualità nel tempo.

Rimedi naturali e attenzione ai tessuti speciali

Sebbene la soluzione con acqua ossigenata rappresenti il compromesso ottimale tra efficacia e delicatazione, alcuni preferiscono rimedi naturali aggiuntivi come ammollo in acqua e aceto bianco oppure acqua e sale (due alleati antichi dell’igiene domestica). Questi metodi possono donare freschezza ed eliminare odori residui, tuttavia risultano meno efficaci contro spore e batteri particolarmente resistenti rispetto alle procedure consigliate dalla comunità scientifica.

Per i costumi confezionati con microfibra e tessuti tecnici, è bene evitare candeggianti classici e solventi troppo aggressivi che, nel tempo, deteriorerebbero fibre ed elasticità. Mai utilizzare alte concentrazioni di candeggina: anche se potente contro i germi, la candeggina può rovinare in modo irreversibile le fibre sintetiche e compromettere la forma del costume.

L’aspetto distintivo dei costumi rispetto ad altri indumenti è la presenza di strati multistrato in tessuto tecnico, spesso con una maglia elastica che rischia di deformarsi. Lavare troppo spesso un costume a temperature elevate può accelerare l’invecchiamento del materiale. Per questo è importante alternare i metodi di igienizzazione, adattando ciascun passaggio alle specifiche caratteristiche del capo.

Domande frequenti e falsi miti da evitare

Posso igienizzare un costume solo con il vapore?

Il vapore bollente è un alleato nella sanificazione domestica, ma da solo non è sufficiente per eliminare spore fungine e virus annidati in profondità nei tessuti sintetici. Può comunque rappresentare un utile complemento all’ammollo iniziale.

Posso usare solo disinfettanti spray?

Spray igienizzanti o prodotti a base alcolica sono utili per la pulizia superficiale o da abbinare ad altri metodi, ma non garantiscono che l’intera struttura del tessuto venga raggiunta, né l’eliminazione totale dei funghi.

L’asciugatrice può sostituire il lavaggio a caldo?

L’aria calda dell’asciugatrice può aiutare a seccare i residui di umidità, ma non raggiunge temperature idonee a eliminare gli agenti patogeni più ostinati. Può essere utilizzata come fase accessoria ma non sostitutiva del lavaggio mirato.

C’è rischio anche dopo un solo utilizzo?

Sì, perché il rischio di contaminazione dipende non solo da una potenziale esposizione a germi del precedente portatore, ma anche da eventuali batteri e funghi presenti nell’ambiente dove il costume è stato conservato.

Per approfondire tematiche legate agli agenti patogeni cutanei è possibile visitare la pagina dedicata al microbioma.

Mantenere standard igienici elevati nella gestione dei costumi usati è un gesto di responsabilità sia nei confronti della propria salute che di chi ci sta vicino. Solo un metodo rigoroso di disinfezione, che unisce le migliori pratiche scientifiche a una conoscenza attenta dei materiali, assicura un’esperienza sicura e piacevole nell’acquisto di indumenti di seconda mano. Seguire queste linee guida permette di indossare in totale tranquillità qualsiasi costume usato, assicurandosi che anche la moda sostenibile sia sinonimo di igiene e benessere.

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