Il confronto tra il guadagno degli ingegneri e quello degli architetti in Italia è una delle domande più frequenti tra chi sta scegliendo il proprio percorso universitario o sta valutando le opportunità del mercato del lavoro. Questo interesse nasce non solo dal desiderio di ottenere una professione gratificante dal punto di vista economico, ma anche dalla volontà di investire tempo e risorse in un titolo di studio che garantisca buone prospettive occupazionali e possibilità di crescita.
Ingegneri e Architetti: panoramica sugli stipendi medi
Per valutare in modo aggiornato chi guadagna di più tra ingegnere e architetto, bisogna analizzare i dati più recenti relativi agli stipendi medi delle due professioni, che spesso vengono riportati sia in termini netti che lordi.
Gli ingegneri in Italia possono contare su uno stipendio medio lordo mensile di circa 2.000 euro nelle fasi iniziali della carriera, con possibilità di crescita significative al maturare dell’esperienza professionale. I dati aggiornati riportano che un ingegnere neolaureato può aspettarsi circa 24.700 euro lordi all’anno, che salgono attorno a 30.400 euro lordi in posizione junior, fino ai 65.000 euro per i profili senior. Figure dirigenziali, come il Chief Technical Officer, possono arrivare a guadagnare oltre 130.000 euro lordi annui.
Per quanto riguarda gli architetti, lo stipendio medio si attesta intorno ai 1.750 euro netti al mese, ovvero circa 33.000 euro lordi annui. Tuttavia, i valori minimi possono scendere a circa 1.150 euro netti mensili per un architetto neolaureato, mentre nei casi di maggiore esperienza e specializzazione la cifra può superare i 3.500 euro netti al mese.
Classifica aggiornata: posizione di architetti e ingegneri
Secondo le statistiche aggiornate sulle lauree più redditizie in Italia, entrambe le professioni figurano nella TOP 10 per livello di stipendio e tasso di occupazione. La facoltà di architettura condivide con ingegneria civile il quinto posto tra le lauree con migliori prospettive economiche, con uno stipendio medio mensile che si attesta sui 1.754 euro.
L’ingegneria, tuttavia, risulta essere in generale una delle discipline più redditizie. Molto dipende dalla specializzazione: nelle branche più tecnologiche e richieste (come ingegneria informatica, elettronica, energetica), i livelli di retribuzione tendono a salire sensibilmente. Questo aspetto fa sì che, pur partendo da livelli simili, la curva di crescita degli stipendi per gli ingegneri sia più ripida rispetto a quella degli architetti, con margini significativi per chi raggiunge ruoli di responsabilità tecnica o gestionale.
Fattori che influenzano lo stipendio
Non tutti gli ingegneri e gli architetti guadagnano lo stesso stipendio. Tra i fattori che più incidono troviamo:
- Specializzazione accademica e settoriale: Ingegneria offre la possibilità di lavorare in campi ad alto valore aggiunto (come il digitale o l’energia), mentre l’architettura resta più legata all’edilizia e all’urbanistica.
- Esperienza lavorativa: la crescita salariale è generalmente più elevata per gli ingegneri grazie all’accesso a ruoli manageriali e di alto profilo tecnico.
- Contratto e posizione lavorativa: i dipendenti privati possono contare su stipendi generalmente più elevati rispetto ai liberi professionisti, anche se quest’ultimi, in caso di successo personale, possono raggiungere guadagni molto elevati.
- Luogo di lavoro: nelle regioni del Nord e nelle città più industrializzate gli stipendi medi tendono a essere sensibilmente superiori a quelli del Sud Italia, sia per ingegneri che per architetti.
Un altro elemento rilevante risiede nella capacità di costruire una rete di relazioni professionali e nella propensione all’aggiornamento continuo, fondamentale soprattutto nell’ingegneria dove le tecnologie evolvono rapidamente.
Graduatoria delle professioni più remunerative e prospettive future
Secondo i dati sulle professioni più remunerative in Italia, l’ingegneria rimane una delle scelte migliori dal punto di vista della crescita stipendiale e della solidità occupazionale. L’architetto, seppur figura centrale nel settore delle costruzioni e della progettazione urbana, risente spesso della maggiore competitività e frammentazione del mercato. Anche nei lavori correlati come l’ingegnere-architetto, lo spaccato retributivo rimane più vicino ai valori tipici degli ingegneri, soprattutto per chi opera nella pubblica amministrazione o all’interno di società medio-grandi.
L’analisi sulle prospettive riconosce comunque ad entrambe le figure una elevata dignità professionale e la possibilità di ottenere incarichi stimolanti sia nel settore pubblico che privato. Tuttavia, in assenza di una specializzazione altamente richiesta o una forte esperienza accumulata sul campo, gli stipendi degli architetti tendono a rimanere inferiori rispetto ai colleghi ingegneri.
Per chi è indeciso nella scelta universitaria, è importante considerare non solo le statistiche salariali ma anche la propria vocazione e attitudine alle discipline tecniche, matematiche e di problem solving, prerogative proprie dell’ingegneria, accanto alla creatività e sensibilità estetica che caratterizzano la formazione architettonica.
In sintesi, chi sceglie ingegneria ha mediamente migliori prospettive di guadagno rispetto a chi opta per architettura, con differenze ancora più marcate nel lungo termine e nei settori ad alta specializzazione. Entrambe le professioni richiedono impegno, dedizione e aggiornamento continuo, ma la scelta tra le due dovrà necessariamente tener conto delle proprie passioni, oltre che delle ambizioni economiche e occupazionali.