L’esame istologico della pelle è una procedura diagnostica che consiste nell’analisi microscopica di un campione di tessuto cutaneo, solitamente prelevato attraverso una biopsia. Il tessuto viene valutato da un medico specialista chiamato patologo, che ha il compito di identificare eventuali alterazioni morfologiche e cellulari per offrire una diagnosi accurata delle patologie cutanee, tra cui tumori, infezioni, infiammazioni e altre anomalie della pelle.
Come si esegue l’esame istologico cutaneo
L’intero processo inizia con il prelievo di un piccolo frammento di pelle, attraverso una biopsia cutanea. Questo prelievo viene suggerito quando il dermatologo nota una lesione sospetta, come un neo atipico, una lesione che cambia rapidamente aspetto, o un’area cutanea con crescita anomala, prurito o sanguinamento. La procedura di prelievo è generalmente rapida, effettuata in anestesia locale e senza richiedere un ricovero ospedaliero.
Il tessuto prelevato procede poi attraverso le seguenti fasi laboratoristiche:
- Fissazione: il campione viene immerso in una soluzione conservante (solitamente formalina) per preservare la struttura delle cellule.
- Inclusione: il tessuto, dopo la fissazione, viene racchiuso in paraffina per facilitarne il taglio in sezioni sottilissime.
- Taglio: si realizzano fettine micrometriche del campione.
- Colorazione: le sezioni vengono trattate con coloranti specifici per evidenziare le strutture cellulari e tissutali.
- Osservazione al microscopio: il patologo esamina le sezioni e redige il referto.
A cosa serve l’esame istologico della pelle
Questa analisi ha una funzione centrale nel percorso diagnostico di molte patologie dermatologiche. Gli scopi principali includono:
- Conferma o esclusione di tumori cutanei (come melanoma, carcinoma basocellulare o squamocellulare).
- Definizione del tipo di lesione: permette di classificare se la lesione è benigna o maligna, e di valutare il grado di aggressività di un eventuale tumore.
- Identificazione di malattie infiammatorie o infettive croniche che non rispondono alle terapie di routine.
- Valutazione dei margini chirurgici: in caso di asportazioni chirurgiche di tumori, consente di stabilire se tutta la massa neoplastica è stata rimossa, ossia se i “margini” della resezione sono liberi da cellule patologiche.
- Monitoraggio degli effetti terapeutici: successivi esami possono valutare la risposta a trattamenti farmacologici o chirurgici.
Differenza tra biopsia cutanea e esame istologico
Spesso si fa confusione tra biopsia cutanea ed esame istologico, ma hanno significati distinti:
- La biopsia è la procedura con cui si preleva il campione di pelle sospetto, eseguita da un dermatologo o da un chirurgo.
- L’esame istologico è l’analisi microscopica di questo campione, effettuata dal patologo in laboratorio, che permette di arrivare alla diagnosi.
Indicazioni per l’esame istologico in dermatologia
L’indicazione all’esame istologico è estremamente ampia in dermatologia. Tra le situazioni più frequenti si annoverano:
- Lesioni pigmentate sospette o atipiche: come i nevi che cambiano forma, colore o dimensione.
- Ulcerazioni e lesioni cutanee di origine incerta: soprattutto quelle che non guariscono o mostrano crescita progressiva.
- Rash cutanei cronici persistenti o refrattari alla terapia standard.
- In alcune malattie autoimmuni cutanee: l’esame aiuta a confermare la diagnosi determinando il coinvolgimento specifico dei tessuti e delle cellule
- Monitoraggio e follow-up di precedenti tumori cutanei (Tumore della pelle).
La tempistica del risultato può variare in funzione della complessità del caso e delle tecniche richieste: dai pochi giorni per i casi urgenti (ad esempio, sospetto melanoma) a oltre una settimana per analisi più complesse.
L’esame istologico è doloroso?
Il prelievo di cute viene eseguito con anestesia locale, per cui il fastidio percepito dal paziente è in genere minimo. Dopo il prelievo possono osservarsi lieve dolore, arrossamento o gonfiore nella zona interessata. In rari casi, sono possibili piccole complicanze come infezione o sanguinamento, facilmente controllabili con le opportune precauzioni.
Chi esegue e chi interpreta l’esame istologico?
Il prelievo bioptico viene svolto dal dermatologo o da un chirurgo, mentre l’analisi microscopica del campione viene affidata al patologo. Questo specialista si occupa di confrontare l’aspetto delle cellule e delle strutture tissutali osservate con i quadri normali e patologici noti, per giungere alla diagnosi definitiva.
L’importanza dell’esame istologico per la diagnosi precoce
Nel campo della dermatologia, l’accuratezza e la rapidità con cui viene effettuato l’esame istologico sono fondamentali soprattutto per la diagnosi di tumori cutanei (melanoma, carcinomi e altri). La diagnosi precoce di una lesione maligna offre maggiori possibilità di trattamento efficace e guarigione completa. L’esame istologico permette non solo di identificare la natura della lesione, ma anche di fornire ulteriori dettagli circa la profondità, il tipo di crescita, la presenza di eventuali residui dopo l’asportazione e il rischio che la patologia possa ripresentarsi.
Considerazioni finali
L’analisi istologica della pelle rappresenta uno strumento essenziale per la pratica dermatologica moderna e per la medicina in generale. La sua accuratezza, unita alla competenza dell’anatomopatologo, consente di gestire in modo ottimale le patologie cutanee, guidando la scelta terapeutica più appropriata caso per caso. In sintesi, quando il dermatologo consiglia un esame istologico della pelle, lo fa per offrire al paziente la massima sicurezza diagnostica e la miglior cura possibile.